Progettazione acustica e collaudo impianti EVAC

Progettiamo e collaudiamo gli impianti di evacuazione audio di sicurezza per ogni tipo di edificio, dalle scuole agli ospedali, dalle infrastrutture agli ambienti industriali.

Gli impianti di diffusione sonora per l’evacuazione, detti anche impianti EVAC, comprendono tutta quella strumentazione che permette la corretta comunicazione di un'emergenza e, quindi, la successiva evacuazione di grandi ambienti quali scuole, centri commerciali, ospedali e così via. Il tecnico competente in acustica ambientale è una figura indispensabile per la progettazione di questi impianti: innanzitutto, è necessaria una prima analisi acustica dell’ambiente in esame per valutarne la rumorosità e le caratteristiche di riverberazione (e, quindi, per decidere l’entità di un eventuale intervento di trattamento acustico). Successivamente, deve essere effettuato il progetto esecutivo del posizionamento degli altoparlanti per assicurarsi che vengano rispettati i requisiti imposti dalle normative. Infine, dovrà essere eseguito un collaudo per la messa in opera, a cui seguiranno ulteriori collaudi annuali dell'impianto.

Data la loro evidente importanza per la tutela e la sicurezza delle persone esposte a un pericolo imminente (un incendio, per esempio) queste apparecchiature devono soddisfare i requisiti imposti da normative europee e italiane (EN 60849, EN 54 UNI ISO 7240-19), relativi all’installazione, al corretto funzionamento e all'efficienza.

Anche se non è ben noto a tutti, esistono alcune disposizioni di prevenzione incendi e/o sicurezza sul lavoro che prevedono esplicitamente l'installazione di tali impianti per le attività seguenti:

  • Centri commerciali con superficie maggiore di 1500 m² o altezza maggiore di 30 m (DM 10/03/98)
  • Edifici scolastici classe 3-4-5 e con un numero di persone maggiore di 500 (DM 26/08/92) 
    - tipo 3: scuole con numero di presenze contemporanee da 501 a 800 persone
    - tipo 4: scuole con numero di presenze contemporanee da 801 a 1200 persone
    - tipo 5: scuole con numero di presenze contemporanee oltre le 1200 persone
  • Attività commerciali di superficie superiore a 400 m2 (DM 27/07/2010)
  • Uffici con più di 100 persone (DM 22/02/2006)
  • Locali di pubblico spettacolo, come teatri, cinema, sale convegni ecc. (DM 19/8/96)
  • Strutture alberghiere con più di 25 posti letto (DM 9/4/94)
  • Strutture sanitarie e negli ospedali (DM 18/9/02)
  • Impianti sportivi con numero di spettatori superiore a 100 (DM 18/3/96)
  • Edifici di interesse storico ed artistico quali musei, gallerie, biblioteche, ecc. (DM 20/5/92 n.569 per i musei e DPR 30/6/95 n.418 per le biblioteche)
  • Stazioni delle metropolitane (DM 11/1/88)

A livello tecnico, le normative richiedono che il tecnico competente in acustica ambientale presenti dei programmi per le aree acusticamente distinguibili (a.d.a.) in cui siano evidenti alcuni parametri acustici, come il tempo di riverberazione e il livello di rumore ambientale di riferimento, così da poter calcolare e misurare gli indici dell’intelligibilità STI e/o STIPA, definiti nella norma CEI EN 60268-16, i cui valori richiesti, in una scala da 0 a 1, sono di seguito enunciati:

  •  0.5 valore di intelligibilità medio misurato attraverso tutte le aree applicabili nell'a.d.a.
  • 0.45 valore di intelligibilità minimo misurato attraverso tutte le aree applicabili nell'a.d.a.

Le normative mettono inoltre, a disposizione del tecnico acustico, le indicazioni per la progettazione di un impianto di evacuazione, fornendo sia i range di valori cui i parametri acustici devono appartenere, sia le indicazioni su disposizione e numero adeguato di altoparlanti, sia i requisiti degli impianti e dei cablaggi elettrici.
Sono poi richiesti dei rapporti annuali di controllo e verifica che devono indicare lo stato del sistema di evacuazione, ovvero i rapporti di messa in servizio, di ispezione e di prova.

Il compito del tecnico acustico prevede una misura dello stato acustico nelle condizioni di esercizio dell'impianto, tramite un sistema che valuta la risposta all'impulso dell'ambiente, al fine di ottenere i parametri del tempo di riverberazione e degli indici STI e/o STIPA; successivamente, i risultati vengono rielaborati consentendo, in caso sia necessaria, la progettazione di una sistemazione acustica dell'ambiente che permetta di rientrare nei valori richiesti dalla norma 7240-19. Nel caso di ambienti particolarmente complessi, può risultare opportuno anche uno studio al Cad acustico che consente di simulare il funzionamento di varie soluzioni, anche in termini di materiali, in modo da prevedere la risposta ottimale dell'ambiente. Infine, in seguito alle correzioni, viene pianificata una misura post operam per accertarsi dei risultati ottenuti e dimostrare i miglioramenti apportati.

 

Riferimento Normativo

Il quadro normativo focalizzato sui sistemi di evacuazione, sulle strumentazioni e sul loro montaggio è identificato da tre norme:

  • Normativa europea EN 60849, dell'aprile del 1998, "Sound systems for emergency purposes", riconosciuta in Italia nel 1999 come norma CEI EN 60849 "Sistemi elettroacustici applicati ai servizi di emergenza"
  • A partire dal novembre 2010 l'UNI ha recepito la norma ISO 7240-19, diventando così UNI ISO 7240-19 "Fire detection and alarm systems - Part 19: Design, installation, commissioning and service of sound systems for emergency purposes", la cui versione italiana risale all'aprile 2011, dal titolo "Sistemi fissi di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio - Parte 19: Progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio dei sistemi di allarme vocale per scopi d'emergenza".
  • Normativa europea EN 54 "Fire detection and fire alarm systems", in particolare le parti 2, 4, 16, 24, a cui la 7240-19 fa esplicitamente riferimento riguardo agli apparati costituenti il sistema sonoro. 

A differenza di quanto successo nel resto di Europa, in Italia la norma 7240-19 non è sostitutiva della precedente 60849, ma bensì le due coesistono e vengono applicate in due situazioni diverse: la prima viene presa di riferimento in caso di un'attivazione automatica del messaggio di evacuazione, mentre la seconda si applica per gli impianti la cui attivazione dello stato di emergenza sia ancora manuale. Per ovviare a questi problemi di sovrapposizione, è attualmente in fase di redazione la norma EN 54-32 che sostituirà la norma UNI ISO 7240-19.

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