Genelec Factory Visit, diario

Riporto il diario delle giornate finlandesi, una grande esperienza. Ero spaventato dal freddo invece le temperature erano assolutamente sostenibili, oscillavano da -2 a +1°C circa... anche se mi dicevano che erano circa 20 °C superiori alla norma.

GENELEC factory visit giorno #1

Una corsa contro il tempo a Roma per prendere l'aereo per Helsinki, dato che siamo rimasti completamente bloccati nel Sacro GRA per due ore circa. Arriviamo alle 10:40 al terminal, corsa folle, security prioritaria perché in mega-ritardo, saliamo a bordo alle 10:50 e si parte... Francesco Borsotti ci vede sull'aereo e, dopo averlo avvertito del ritardo, gli sembrava un miracolo!
Arrivati ad Helsinki, prendiamo un altro aereo per Kuopio, poi inizia l'incredibile organizzazione Genelec col trasferimento verso una baita con smoked sauna (non credevo che i bus potessero andare così veloci su strade completamente innevate!). Ci forniscono di materiale tecnico e di slittino chiamato kicker per andare a mangiare in una capanna tipica in cui stavano già preparando il salmone affumicato (quello vero) e la carne di alce. Poi ci servono del formaggio caldo con marmellata di cloudberries (link per chi fosse interessato), tutto molto buono: il pasto che ci voleva, caldo e genuino. Poi Jarmo Masko si sbizzarrisce portandoci tutti nella smoked sauna, la tipologia più antica di sauna finlandese. Risultato? Distributori e professionisti di tutto il mondo "ignudi" a sudare insieme, mi si aprono i bronchi occlusi dall'asma per la corsa spasmodica al terminal di stamattina. Ma la sauna finlandese non finisce qui: dopo il caldo ci vuole il freddo, ossia lago ghiacciato o neve. Alcuni si buttano nel lago, io manco ci penso, ma Jarmo mi convince a fare due passi nella neve e a mettermi a mollo in una piscinetta all'aria aperta con lui e altri. Valentina e altre donne fanno la sauna con Saija Luontama, una simpatica ragazza che si occupa del marketing in Genelec. Poi facciamo tutti quattro chiacchiere e delle belle risate, scopriamo che la pronuncia finlandese è veramente simile all'italiana, in effetti lo sapevamo già (molti si ricorderanno il famoso "Katsoo Merda" di Anna Falchi a San Remo che vuol dire in finlandese "guarda il mare"...!) ma non pensavo proprio di poter cantare la versione finlandese de L'Italiano (ossia... lasciatemi cantare di Toto Cutugno) tipo karaoke...!. Poi andiamo in albergo... Domani si comincia 😉
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GENELEC factory visit giorno #2

Sveglia e colazione-mega in una stanza stranissima (poi ho capito essere un'ex chiesa ortodossa), poi trasporto alla fabbrica, in riva a un lago (ghiacciato, ovviamente): panorama bellissimo, infonde pace e tranquillità, come i finlandesi.
Finalmente arrivati, vediamo i trofei vinti (da notare tutte le edizioni del TEC Award tranne quella del 2012 perché quell'anno non avevano nuovi prodotti...) importantissimi, mostrati con orgoglio ma assolutamente senza ostentazione.
Ci portano all'auditorium disegnato dal mitico Ari Varla che so che conobbe Fabrizio Giovannozzi ai tempi dei primi big monitor Genelec in Italia. È bello perché quando si parla di Ari si vede brillare nei ragazzi della Genelec lo stesso senso di malinconia di quando io parlo di Fabrizio...
Cominciano gli ascolti e i molti interventi interessanti, dalla parte tecnica, alla produzione, alla filosofia aziendale. Poi ci portano nella vera e propria fabbrica, a far vedere le linee di produzione. La cosa comincia a farsi veramente interessante.
Buon pranzo, atmosfera familiare, intanto nevicava fuori, ma la temperatura non era così bassa, anche nel giardino innevato si stava molto bene.
Il tempo di fare delle foto e ci riportano in fabbrica, questa volta a farci assemblare delle 8020 bianche (mostrerò filmato 😉 ) che poi ci lasceranno. Io e la Vale abbiamo una coppia! 😉
Uno degli interventi più interessanti per me è stato quello di Christophe Anet (Education & Training Manager presso Genelec, ha lavorato precedentemente anche per Walters-Storyk Design Group (WSDG)), tecnico di grande esperienza che collabora con Genelec da più di 20 anni, anche nel reparto di ricerca e sviluppo (R&D). Ci eravamo scritti qualche volta via email, ma questa è stata l'occasione per conoscerci meglio di persona. Mentre i distributori internazionali e gli amici italiani seguivano una relazione di Saija Luontama sul sito e sul marketing, lui ci ha portato a fare una visita più tecnica e approfondita, mostrandoci le sale di R&D e svelandoci qualche segreto ;). Abbiamo approfondito la fisica del tweeter/mid delle 8260 e ho davvero capito il motivo del successo di queste casse: l'ideazione è realmente geniale. Ricordo ancora quando Fabrizio Giovannozzi le sentì per la prima volta (eravamo con Pierpaolo Guerrini e Andrea Bocelli) e disse "ora hanno davvero capito come migliorare ulteriormente la serie 8000, qui c'è lo zampino di Ari Varla...", ed infatti ho avuto conferma di questo, pur essendo venuto a mancare circa 5 anni prima della loro produzione: questo fa capire quanto sono lunghi e complessi i processi di R&D in Genelec. L'altra cosa affascinante è l'ideazione e la costruzione dei sub con la lamina d'acciaio avvolta, voluta invece fortemente da Ilpo Martikainen, fondatore della Genelec nel 1978, e che è stata un gran successo e una grande innovazione.
Torniamo all'albergo alle 17, alle 18:30 si riesce per la cena, buona anche qui, la cucina finlandese è piuttosto semplice, ma fatta di prodotti genuini. Molto carino il posto, una vecchia fattoria del 1820 circa. Ottima serata che è finita con una birra in compagnia con gli amici italiani, Jarmo e Chris.
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GENELEC factory visit giorno #3

Oggi giornata intensa a Iisalmi, intanto ieri sera Jarmo ci ha portato tutti a bere e a fare le ore piccole (tanto lui oggi partiva per andare ai Grammy inglesi, dato che dovrà consegnare il premio personalmente). Quindi ... risveglio un po' traumatico, ma la giornata con Chris Anet è stata illuminante e allo stesso tempo molto divertente. Finalmente un collega a cui poter fare le domande più strane riguardo all'acustica degli studi (e non...) e condividere esperienze significative.
È stato anche il momento per poter condividere molte delle esperienze e idee riguardo all'acoustic design degli studi di registrazione che ho sviluppato in questi anni: è molto divertente e incoraggiante vedere che molti dei miei problemi e delle soluzioni trovate per risolverli sono comuni, tutto il mondo è paese!
Nel pomeriggio abbiamo fatto un po' di calibrazioni con i kit analogici, per capire come funzionano meglio gli switch (roll off, bass tilt etc.), tanto per cambiare il risultato migliore di risposta in frequenza l'abbiamo proprio ottenuto con la cassa attaccata al muro e un roll off... vabbè qui giocavo in casa, ma in effetti abbiamo ottenuto un ottimo risultato, confrontandolo con situazioni differenti, che conferma un'altra volta l'intelligenza e la serietà delle linee guida Genelec relativamente al posizionamento delle casse in una stanza qualsiasi. Domani useremo l'autocalibrazione e il sistema digitale, su queste cose però ho già ampiamente sbattuto la testa da solo...
La Genelec comunque è davvero una grande famiglia, sono sempre più contento che mi abbiano invitato (e di non aver perso l'aereo a Fiumicino!).
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GENELEC factory visit giorno #4

Secondo giorno di training come Genelec Specialist, anche oggi piuttosto intenso. Si comincia di mattina con Chris Anet su una parte teorica, si parla di flush mount in wall, di disaccoppiamento meccanico delle casse, dell'udito e di come influenza le scelte e i posizionamenti delle casse, dei trasduttori utilizzati da GENELEC, sottolineando le scelte e paragonandole ad altre presenti sul mercato. Andando in fabbrica e negli uffici, si capisce che, pur avendo tanti pregi, il lato più importante di GENELEC è sicuramente il reparto di R&D e l'attenta analisi scientifica, ma anche pratica-uditiva, dei dispositivi e dei materiali.
Quando si paragona un prodotto con quello di un qualsiasi altro brand è chiaro che non sarà mai il componente a fare la differenza, ma l'insieme. Certamente i componenti di partenza sono comunque scelti con un'accuratezza straordinaria... ma di questo parlerò più in dettaglio nei prossimi giorni, in cui tenterò di fare un'analisi più tecnica delle cose.
La cosa che in generale mi ha colpito di più, è lo studio che hanno fatto per le forme degli speakers (DCW, Directivity Control Waveguide) che è geniale sia dal punto di vista teorico (e da fisico l'apprezzo molto, perché con modelli fisici vengono studiate nel dettaglio le caratteristiche, prima di fare qualsiasi prototipazione), sia dal punto di vista dell'industrializzazione del prodotto, che riesce a contenere i costi utilizzando forme che nessun altro, senza un reparto così sviluppato di R&D, riuscirebbe mai a fare, basta pensare che ogni stampo costa circa 100.000 €. Anche alcune cose che riguardano l'elettronica sono veramente interessanti, ma abbiate pazienza qualche giorno e tenterò di spiegare con maggiore accuratezza quel che ho visto e capito.
Il pomeriggio prosegue con prove di calibrazione etc., anche questa cosa un altro fiore all'occhiello di GENELEC, che, a mio parere, non è stato ancora del tutto apprezzato perché non è mai stato dato un supporto tecnico adeguato da parte dei rivenditori... In effetti, parliamoci chiaro, per l'italiano medio, il sistema non è facilissimo da gestire, ma vale la pena sbatterci un po' la testa o investire un po' di denaro per una consulenza (autopubblicità, abbiate pazienza, ma è doverosa!) che magari contempli anche un'attenta analisi della stanza.
Anche se conosco il GLM quasi a menadito, è stato utilissimo parlare con Christophe Anet, Aki Mäkivirta e Markus Kahelin sulle funzioni più nascoste, ma che a volte sono le più utili, come la gestione di setup con e senza sub-woofer, la calibrazione pesata simmetricamente, la misura in caso di rumore di fondo tipo vibrazione a bassissima frequenza, spesso non udibile.
Sono veramente felice di essere venuto. Stasera cena con Chris e i compatrioti (sono rimasti solo gli italiani, che tra l'altro tengo a salutare personalmente perché mi ha fatto veramente piacere conoscere: Paolo Gambarelli di Bagnetti, Valeria Angeletti di HSE Factory e Dino D'ambrosio, progettista acustico che opera principalmente nelle sale mix cinema, oltre a quelli che conoscevo già, per ovvi motivi, Gino De Dominicis di Midiware Pro e Valentina Cardinali), e domani ritorno a casa, sperando di ritrovare la macchina a Fiumicino... dato che nella fretta di prendere l'aereo non ricordo neanche a quale parcheggiatore l'ho lasciata!
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p.s. la macchina invece l'ho ritrovata sana e salva, utilissimo e economico anzi il servizio di lasciarla davanti al terminal e di fartela riportare!