All’interno del fabbricato, per ottimizzare lo spazio e garantire la realizzazione di tre ambienti distinti che potessero essere adeguatamente isolati tra loro, sono state realizzate delle strutture autoportanti: tre costruzioni scatolari, simili a gabbie, formano l’ossatura portante delle tre sale per la registrazione e sorreggono le partizioni fonoisolanti e il trattamento acustico interno.
Con una regia dotata di big monitor Genelec in wall e console SSL SL4064G custom e una grande sala ripresa alta più di 4 metri, il D:PoT costituisce una facility estremamente funzionale.
Dopo due anni al The Garage di Arezzo (link), Fabrizio Simoncioni ha deciso di trasferire proprio al D:PoT Recording Arts la sua base operativa e di inaugurare la nuova attività registrando e mixando l’album dei Litfiba Eutòpia al quale ha partecipato anche in qualità di tastierista.
Avendo vissuto e lavorato tra Messico e Texas per circa 6 anni, Simoncioni porta un tocco tex-mex anche al D:PoT Recording Arts, scegliendo personalmente stoffe e elementi di arredo.
Questo studio è stato protagonista della Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile di Cecilia Torracchi dal titolo “Fonoisolamento e trattamento acustico di uno studio di registrazione: analisi, progettazione e misure in opera“.