Studio di registrazione - DJ Studio

House of Glass

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Studio di registrazione House of Glass di Gianni Bini a Viareggio (LU). Ricostruito dopo il tragico disastro ferroviario di Viareggio del 2009, è ora uno degli studi più importanti in Italia. In nomination per i Resolution Awards nel 2013 come “Best Audio Facility” dall’importante rivista inglese.

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Il 29 Giugno 2009 è avvenuto il tragico e famoso incidente ferroviario di Viareggio in cui hanno perso la vita numerose persone. Anche il vecchio studio di Gianni Bini è rimasto vittima della tragedia. Si trattava di un luogo a cui il nostro staff era particolarmente legato, sia dal lato professionale che da quello affettivo, non solo per gli eccellenti risultati acustici ottenuti, ma anche perché rappresentava il punto di partenza della collaborazione tra Fabrizio Giovannozzi e Donato Masci.

Dopo la tragica esplosione, Gianni Bini ha voluto ricostruire lo studio: dati i risultati dei parametri acustici misurati nel vecchio, sarebbe stato un azzardo non riprendere in mano il primo disegno. Tuttavia, l’intento era quello di costruire uno studio ancor più curato esteticamente e performante tecnicamente: avendo a disposizione nuovi materiali e strumentazioni, è stato necessario ristudiare tutto il progetto acustico. è stato possibile modificare alcuni aspetti rispetto al vecchio studio e, in particolare, la sala di ripresa è stata ampliata con un ingresso e un’appendice che si possono isolare dall’ambiente principale e utilizzare, quindi, come iso-booth.

Dettagli

Titolare, fonico residente, DJ Producer e manager dell'etichetta Ocean Trax Records:

Info
Luogo Viareggio (LU)
Specifiche Ambienti
Audio Facility Studio di registrazione - DJ Studio
Ambienti Regia Sala Ripresa
Ascolti Yamaha NS-10 , Adam S3X-H , Adam S7
Console SSL Duality
Artisti

Paola e Chiara, Mario Biondi, Alberto Arrighini, Chiara Civello, Jeff Cascaro, Barbara Tucker, Raffella Carrà, Raffella Fico, Francesco Gabbani

Layout Planimetria generale
Planimetria - House of Glass
Regia
Area 35 m2 Volume 150 m3
Tempo di riverberazione 0.18s @500Hz; 0.34s @63Hz
Descrizione
La regia è stata disegnata sulla base del principio LEDE (Live End Dead End) secondo cui la parte frontale deve essere assorbente e quella sul retro diffondente. La prerogativa del cliente era quella di riuscire ad ottenere una grande definizione delle basse frequenze (in particolar modo nel range 40÷120 Hz), anche per l’ascolto con i big monitor. Per fare questo, è stato creato un baffle in cemento armato in cui sono state inserite le Adam S7 in modo da massimizzare il loro comportamento sulle basse frequenze. Proprio per il controllo delle basse abbiamo ideato particolari sistemazioni del materiale fonoassorbente nella stanza ed in tutte le cavità; ad esempio, sul soffitto sono stati posti dei materassini di fibra di poliestere sospesi in verticale a una certa distanza tra loro. Sul fondo della regia sono presenti un diffusore di tipo QRD e altri diffusori/assorbitori a stecche, per restituire alcune riflessioni delle medio/alte frequenze in modo diffuso verso il punto d’ascolto.
Sala Ripresa
Area 45/15/15 m2 Volume 200/50/50 m3
Tempo di riverberazione 0.20s @ 500Hz; 0.34s @ 63Hz
Descrizione
La sala di ripresa grande ha un soffitto su due livelli. Per non focalizzare l’energia sonora nella zona con il soffitto più basso, sono stati inseriti dei pannelli in legno riflettenti alle alte frequenze e assorbenti sulle medio-basse. È stato, inoltre, posizionato un diffusore di tipo QRD accordato alle medio-alte frequenze allo scopo di distribuire il campo acustico nell’ambiente. Nella parte con il soffitto più alto, è stata realizzata una parete laterale con assorbitori/diffusori a stecche in legno massello. Le dimensioni delle stecche sono state progettate seguendo algoritmi di ottimizzazione acustica, tenendo conto sia delle capacità assorbenti del dispositivo, sia di quelle riflettenti. Nel soffitto alto sono stati appesi dei diffusori di tipo “skyline” a resto quadratico in cui sono state anche inserite delle luci a led. Grazie a delle porte a vetro, dalla sala di ripresa grande e centrale si accede ai due iso-booth. Si è cercato di raggiungere una configurazione che prediligesse l’interplay tra i musicisti. Volevamo creare uno studio “a misura di musicista” in cui fosse possibile effettuare registrazioni di strumenti diversi in ambienti isolati acusticamente tra loro dando, tuttavia, la possibilità ai musicisti di potersi vedere tra loro.